Informazioni sulla canzone In questa pagina puoi trovare il testo della canzone Carthago Est Delenda, artista - Million Dead. Canzone dell'album Harmony No Harmony, nel genere Иностранный рок
Data di rilascio: 15.05.2005
Etichetta discografica: Xtra Mile
Linguaggio delle canzoni: inglese
Carthago Est Delenda(originale) |
To Carthage then I came as a young boy lost in the promise |
of the steady beating heart of the metropolis. |
But I spent so long beneath the dim street lighting |
that I strained my eyes and lost the finesse of my fine hand-writing. |
It’s not like I need it these days — my letters home have been getting shorter. |
I can’t concentrate if I can’t secure a source of clean water. |
But there’s never a drop to drink in the concrete furrows. |
My anger is Vesuvius casting its shadow. |
I spent too long walking across bridges failing to appreciate the sweating |
river’s flow escaping, |
leaving the city streets tinderbox-dry and oh-so-tempting. |
My fatigue is San Andreas shuddering slow. |
I mark my lintel with bloodstains |
and dream of suburbs up in flames. |
Every evening when I arrive back at home |
and finally lock my front door, |
Carthago Est Delenda, |
and the pavements are beaches once more. |
But in the morning when my alarm wakes me, |
the concrete is back in its place. |
As I trudge through the streets at the break of day, |
it’s the river that calls me away. |
The river flows outside of town, |
away from dirt, away from crowds, |
and if I could follow it to the sea |
I’d wash the sweat right off of me. |
So break my legs and weigh me down, |
throw me in, but I won’t drown — |
I’ll float away, go down the stream. |
The river flows outside the city. |
(traduzione) |
A Cartagine poi venni da ragazzo perso nella promessa |
del cuore pulsante costante della metropoli. |
Ma ho passato così tanto tempo sotto la fioca illuminazione stradale |
che ho sforzato gli occhi e perso la finezza della mia bella calligrafia. |
Non è che ne abbia bisogno in questi giorni: le mie lettere a casa si stanno accorciando. |
Non riesco a concentrarmi se non riesco a procurarmi una fonte di acqua pulita. |
Ma non c'è mai una goccia da bere nei solchi di cemento. |
La mia rabbia è il Vesuvio che proietta la sua ombra. |
Ho passato troppo tempo a camminare sui ponti senza apprezzare la sudorazione |
il flusso del fiume che fuoriesce, |
lasciando le strade della città aride e così allettanti. |
La mia fatica è San Andreas che trema lentamente. |
Segno il mio architrave con macchie di sangue |
e sognare periferie in fiamme. |
Ogni sera quando torno a casa |
e infine chiudere a chiave la mia porta d'ingresso, |
Carthago Est Delenda, |
ei marciapiedi sono di nuovo spiagge. |
Ma al mattino quando la mia sveglia mi sveglia, |
il cemento è tornato al suo posto. |
Mentre arrancavo per le strade all'alba, |
è il fiume che mi chiama via. |
Il fiume scorre fuori città, |
lontano dalla sporcizia, lontano dalla folla, |
e se potessi seguirlo fino al mare |
Laverei il sudore da me. |
Quindi rompimi le gambe e appesantimi, |
buttami dentro, ma non affogherò... |
Fluttuerò via, andrò giù per il ruscello. |
Il fiume scorre fuori città. |